L’olio extravergine di oliva è un grasso vegetale che viene estratto dalle drupe dell’olivo mediante processi di pressione a freddo. È considerato uno dei grassi più salutari in quanto è ricco di acidi grassi monoinsaturi, tra cui l’acido oleico, che possono aiutare a ridurre il colesterolo LDL (cattivo) e aumentare il colesterolo HDL (buono). Inoltre, l’olio extravergine di oliva contiene anche antiossidanti naturali, che possono aiutare a prevenire i danni cellulari e a ridurre il rischio di malattie croniche come il cancro e le malattie cardiache. Inoltre, l’olio extravergine di oliva è anche una fonte di vitamine E e K e di minerali come il calcio, il ferro e il potassio.

L’olio extravergine di oliva è stato dimostrato di avere alcuni benefici per la salute del metabolismo, tra cui una possibile capacità di abbassare i livelli di insulina.

Gli acidi grassi monoinsaturi che troviamo al suo interno, in particolare l’acido oleico, possono aiutare a migliorare la sensibilità insulinica e a ridurre la risposta insulinica in risposta ai carboidrati. Ciò può aiutare a prevenire il picco di insulina e il successivo calo di zucchero nel sangue, che sono associati a un maggior rischio di diabete di tipo 2 e malattie cardiache.

L’olio extravergine di oliva per la FDA è un farmaco.

Ma quanto ne dobbiamo assumere?

L’olio evo fa talmente bene e deve essere considerato alla pari di un farmaco: la decisione della FDA che ha rivisitato la definizione di olio extravergine d’oliva da alimento salutare a medicinale

Vuole riconsiderare gli standard per l’affermazione di “salutare” e riesaminare nello specifico i contenuti nutrizionali dei prodotti, ma su un punto la Food and Drug Administration americana è sicura: alcuni grassi come l’olio extra vergine di oliva non sono solo nutrienti ma hanno anche benefici per la salute sbalorditivi.

È per questo che si tratta di un super food che può assurgere al ruolo di farmaco.

Se, infatti, è vero come è vero che l’olio evo previene il cancro all’intestino, ha un rapporto ottimale tra acidi grassi essenziali omega-6 e omega-3, è utile nella prevenzione di malattie cardiovascolari e dei deficit cognitivi tipici dell’anziano, riduce il rischio di diabete mellito di tipo 2, la decisione della FDA non può che essere giusta.

L’olio deve essere conservato secondo regole ben precise per ottenere buoni risultati.

Ci sono diversi modi per riconoscerne la qualità:

  1. Certificazione: cercare oli con certificazioni di qualità come DOP (Denominazione di Origine Protetta) o IGP (Indicazione Geografica Protetta) che garantiscono che l’olio proviene da una specifica zona geografica e che segue standard di produzione rigorosi.
  2. Data di produzione e di scadenza: scegliere oli con una data di produzione recente e una data di scadenza lontana, in modo da essere sicuri di utilizzare un olio fresco e non rancido.
  3. Aspetto e colore: un olio extravergine di oliva di qualità deve essere limpido e di colore verde intenso.
  4. Profumo: un buon olio extravergine di oliva deve avere un aroma fresco e fruttato, senza sentori di muffa o rancido.
  5. Gusto: deve avere un gusto fruttato, leggermente amaro e piccante.
  6. Analisi chimiche: infine, un olio extravergine di oliva di qualità deve soddisfare determinati standard chimici, come il contenuto di acidità e di perossidi.

Tenere presente che l’olio extravergine di oliva è un prodotto naturale e quindi, può variare nelle sue caratteristiche organolettiche da anno in anno. Scegliere oli di qualità da produttori conosciuti e di fiducia e leggere sempre l’etichetta per avere maggiori informazioni sulla provenienza e le caratteristiche dell’olio.

Ci sono alcuni test casalinghi che puoi fare per scoprire se un olio extravergine di oliva è di qualità:

  1. Il test del colore: un olio extravergine di oliva di qualità deve essere di colore verde intenso. Se l’olio è di colore giallo o marrone, potrebbe essere vecchio o non di qualità.
  2. Il test del profumo: un buon olio extravergine di oliva deve avere un aroma fresco e fruttato, senza sentori di muffa o rancido. Se l’olio ha un odore sgradevole o rancido, potrebbe essere vecchio o non di qualità.
  3. Il test del gusto: un olio extravergine di oliva di qualità deve avere un gusto fruttato, leggermente amaro e piccante. Se l’olio ha un gusto rancido o insapore, potrebbe essere vecchio o non di qualità.
  4. Il test del freddo: metti una goccia di olio in una ciotola e mettila in frigo per un’ora. Se l’olio si solidifica, significa che contiene molti acidi grassi saturi e quindi non è extra vergine.

Tuttavia, questi test casalinghi non sempre sono precisi e non possono sostituire l’analisi chimica e le certificazioni di qualità. È sempre meglio scegliere oli di qualità da produttori conosciuti e di fiducia e leggere sempre l’etichetta per avere maggiori informazioni sulla provenienza e le caratteristiche dell’olio.

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